Erasmus, 6 anni dopo:

-Te lo ricordi di che colore era il mare ad Istanbul?

-sì, di un blu senza parole

-e poi l’oro del tramonto e il nero della notte senza fondo

-come quei pensieri lunghi senza fine che inseguivamo di sera, insieme

-ti ricordi come eravamo innamorate, di tutto e di tutti?

-ti ricordi come ci prendevamo sul serio? E come invece niente era ancora iniziato…

-Mi mancano le notti senza fondo con i pensieri in tempesta

Mi chiedo sempre che ne sarà di questo ricordo che già è diverso da com’era l’anno scorso e l’anno prima ancora. Mi chiedo sempre se mi sentirò mai più così, libera come ci si sente quando niente è ancora iniziato e niente è mai ancora finito.

Esisteva solo “adesso” ad Istanbul…e “adesso” è una cosa che forse non si può mai davvero ricordare.386518_138407586263180_455452808_n

 

12 pensieri su “Erasmus, 6 anni dopo:

  1. Io invece credo che un “adesso” c’è ed è ogni giorno, e più che ricordarlo lo si vive così come viene. I ricordi col tempo tendono a sbiadirsi nella mente, è una cosa normale, ma dentro il cuore non sbiadiranno mai perché quell’adesso presente 6 anni fa ad Istanbul è lo stesso che è tra le tue dita e ti ha permesso di scriverlo qui.

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  2. Non conoscevo questa canzone, grazie! 🙂 . “Vinceremo la scommessa con chi pensa che paura sia sinonimo di amore”… molto bella…e parla di emozioni molto simili a quelle di cui ho provato a parlare nel mio post…grazie di cuore 🙂

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  3. Le tue parole rappresentano pura poesia che nasce da un profondo sentimento. Mi sono molto emozionata soprattutto quando scrivi “Mi mancano le notti senza fondo, con i pensieri in tempesta” sono parole, incanti poetici , o forse lo si potrebbe chiamare un sublime canto d’amore
    Un caro saluto
    Adriana

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